Ci sono delle parti del nostro corpo più sensibili allo stress, non so se ti sei accorto, nel mio caso era l’ansia allo stomaco.
Mi sono sempre chiesto come mai, ogni persona ha un suo “indicatore” per quanto riguarda i sintomi di ansia e stress.
Intendo dire, che ogni volta che l’ansia si fa sentire, manifestandosi con i suoi sintomi fisici c’è una parte ben precisa del corpo che si attiva prima delle altre.
Questa parte ci avverte che il livello di ansia comincia a interagire negativamente con il nostro benessere.
Per esempio, c’è chi prova ansia allo stomaco, di cui ho esperienza diretta, con nausea, gonfiore, sensazione di stomaco pieno, anche se non abbiamo mangiato nulla di particolarmente pesante.
C’è chi accusa l’ansia allo stomaco sotto forma di acidità e reflusso gastrico: sintomi simili a quelli dell’ernia iatale.
Poi ci sono persone che dopo un evento che crea e genera ansia provano mal di testa, tremori, senso di debolezza e chi più ne ha più ne metta.
La domanda che mi sono posto avendo sintomi di ansia allo stomaco è: ansia allo stomaco come curarla?
Come evitare di sentirsi sempre così?
Sommario dei contenuti
Sintomi di ansia allo stomaco sono frequentissimi.
I sintomi dell’ansia legati allo stomaco sono frequentissimi, l’apparato gastrico è pieno di terminazioni nervose e il nostro che mandano messaggi al cervello, pensate a tutti i vari passaggi della digestione chi li controlla? Io di sicuro no!
Sono meccanismi automatici del nostro corpo come il cuore che batte i capelli che crescono, e appunto l’ansia.
Ho provato ansia allo stomaco per molto tempo, come moltissime persone, e ho sondato molte strade per curare la maledetta ansia gastrica.
Purtroppo le metodologie classiche non mi hanno dato particolare sollievo.
Quello che è interessante è imparare a capire quello che il nostro corpo vuole dirci.
E come esso si esprime con i suoi sintomi.
Il grande passo avanti su come calmare l’ansia lo stomaco per me, è stato quando ho cominciato a interpretare quello che mi accadeva.
Mi spiego meglio: l’ansia allo stomaco mi colpì la prima volta alle elementari, questo è un fatto che ho ricordato molto tempo dopo, nel momento in cui ho cominciato a considerare i sintomi ansiosi alla pancia e nel corpo.
Non solamente come un disturbo, ma come la tessera di un mosaico.
Il mio primo ricordo emerse quando cominciai a pormi alcune domande fondamentali.
Ero appena stato ad un seminario di miglioramento personale di Brandon Bays: ero incuriosito da quella incredibile tecnica e processo di guarigione, volevo conoscerla a tutti i costi.
Sintomi di ansia allo stomaco le giuste domande e le giuste risposte.
Appena si presentò l’occasione durante una delle mie crisi di ansia allo stomaco, posi alla parte più profonda di me una domanda, rimanendo in ascolto della mia ansia, del malessere allo stomaco e a tutte le sensazioni di questo dolore.
Localizzando e misurandone l’intensità mi chiesi prima il permesso e poi chiesi ” cosa c’è sotto questo dolore?”
Improvvisamente mi venne una sensazione forte di ansia e nausea e il dolore alla pancia si spostò, allora mi concentrai su quella nuova sensazione, il malessere sembrava essere alla gola e al torace e mi chiesi ancora:” cosa si nasconde qui sotto?”
E ancora:”quando ho provato questa sensazione la prima volta?”
Allora ebbi un flash back, vidi me stesso seduto davanti alla custode delle scuole elementari.
Strinto nelle spalle, ero bambino e davanti aveva un bicchiere di thè caldo.
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Subito mi tornò alla mente quello che mi accadeva, ciò che mi occorreva di sapere, indagando ancora vidi la mia maestra delle elementari; infine ho ricostruito tutto quello che era successo.
Un rapporto conflittuale.
I sintomi della mia ansia allo stomaco erano dovuti a un rapporto conflittuale con la maestra, infatti dopo poche ore dall’ingresso alle lezioni accusavo dolore allo stomaco, ansia e nausea, quindi venivo portato in cucina dalla custode che, mi dava del the per cercare di placale i crampi allo stomaco: a quei tempi le custodi o “bidelle” erano delle figure materne, pensare che rintracciare i miei genitori non era possibile, a casa non avevo neppure il telefono.
Scoprendo il primo episodio di ansia allo stomaco sono riuscito ad eseguire un processo emozionale: secondo le istruzioni del metodo The Journey, che mi ha permesso di alleviare il mio problema.
La cosa meravigliosa, nel diventare consapevoli di un problema come l’ansia allo stomaco, con i suoi sintomi, è capire come si manifestano e come si avvertono, ne ho guadagnato una maggiore comunicazione con me stesso.
Appena svelata l’origine del disagio e osservato nella sua semplicità, smette di essere un sintomo doloroso.
Così è accaduto nel mio caso.
Un diversivo per fuggire dalla situazione temuta.
I sintomi dell’ansia allo stomaco come ho già detto, sono molto frequenti e io ne ho sofferto, il fatto di aver scoperto l’origine del mio problema, non significa che il mio problema era dovuto solamente a quella incomprensione con l’insegnante.
Ma significa che, ogni volta io mi trovavo a disagio, era come se la mia mente tirasse fuori quel dolore che, in qualche modo, rappresentava una seconda possibilità per tirarmene fuori, non avevo perso il treno: lo vedevo ripassare davanti agli occhi.
Spesso e volentieri i nostri sintomi ansiosi, come i sintomi dell’ansia allo stomaco, ci servono come espediente, come “camuffamento” per poter uscire da situazioni temute.
Se ci pensiamo bene la persona che soffre di fobia dei luoghi chiusi, comincia ad avvertire un forte problema alla respirazione.
Non riesce a respirare, fino a che con tutte le sue forze, esce dall’ambiente in cui si trova.
Appena fuori dal pericolo, la persona fobica si sente meglio, e tutto torna normale.
E come se incoscientemente qualcosa dicesse alla nostra mente che lì dentro rischiamo, siamo in pericolo, accentuando questi sintomi fisici, la nostra mente, fa sì che la nostra coscienza ci porti fuori da quella situazione in maniera a volte brusca e violenta.
Lo stomaco e l’ansia.
Il nostro stomaco è una parte veramente particolare, pensate che viene definito come: “secondo cervello”.
Alla luce di questo, non vi è da stupirsi se i sintomi dell’ansia colpiscono lo stomaco così frequentemente.
Lo stomaco e più precisamente il sistema gastro-intestinale, possiede 100 milioni di neuroni: essi scambiano informazioni con il cervello, questi messaggi o “segnali” vengono chiamati “bilaterali”.
Il veicolo che lo stomaco usa per comunicare con il cervello è il nervo vago.
Il termine bilaterale, chiaramente, indica uno scambio reciproco di messaggi; questa meravigliosa macchina pensante viene nominata anche come sistema nervoso enterico.
Avvertire ansia allo stomaco è quindi legittimo, ma per stare bene il mio consiglio è di lavorare su stress e tensioni, fare ciò significa dare una grossa mano al tuo organismo che, tende comunque all’equilibrio e a auto-ripararsi.
Ciao anke io in qt periodo sto soffrendo molto con l ansia allo stomaco è solo ki ci passa può veramente capire
Si hai ragione, lo stomaco poi è come lo chiamava Gary Mawe,un secondo cervello.Insisti e non arrenderti un abbraccio forte.
Io non ce la faccio più a controllarla, viene fuori per qualsiasi cosa la mia ansia, vorrei vivere una vita tranquilla e piacevole come tutti
Infatti controllarla è un casino, secondo me, l’ansia si placa con l’accettazione e altri stratagemmi..Tieni duro