Condizioni mediche e disturbi d’ansia
Molto spesso può capitare di soffrire per disturbi d’ansia senza sapere che questi dipendono da condizioni mediche generali: l’ansia sofferta è piuttosto significativa e dipende direttamente dagli effetti fisiologici riconducibili ad una condizione medica generale, ovvero non di origine psichiatrica.
Ansia generalizzata, attacchi di panico o disturbi ossessivo-compulsivi spesso possono nascondere malattie non psichiatriche, diagnosticabili per mezzo di esami specifici.
Sovente capita di scambiare per disturbo d’ansia quello che in realtà si può rilevare come sintomo di malattie cardiovascolari, endocrine, respiratorie, metaboliche o neurologiche, dal momento che alcune condizioni mediche particolari possono produrre effetti in tutto e per tutto uguali a quelli dei disturbi che interessano la psiche.
Nel caso in cui ci sia un quadro clinico che possa portare a ipotizzare la presenza di una condizione medica dalla quale scaturisca un disturbo d’ansia, è necessario condurre le necessarie analisi cliniche affinché si scopra la causa che genera tale disturbo. Se è effettivamente presente una causa fisiologica, e dunque una malattia, tramite le giuste cure e un’adeguata terapia psichiatrica spariranno sia sintomi fisici che psichici. Talvolta però i medicinali utilizzati per curare una malattia precisa possono indurre disturbi d’ansia, i quali sono riportati nel foglietto illustrativo; anche la pillola anticoncezionale provoca spesso nella donna disturbi di questo tipo, associati a calo del desiderio sessuale, stati depressivi e tachicardia.
In altri casi, i sintomi relativi ai disturbi d’ansia dovuti a condizioni mediche generali scompaiono definitivamente con la fine della cura farmacologica utilizzata per far fronte alla malattia responsabile degli stessi. L’ansia, come sappiamo, induce una sorta di ipocondria ma, nel caso in cui vi siano sintomi per presupporre l’insorgere di una malattia fisiologica, è necessario consultare il proprio medico.
Ansia o tiroide?
Molti pazienti con problemi di tiroide, temono di soffrire di attacchi d’ansia e panico, e talvolta la cura per i problemi tiroidei viene eseguita mediante l’utilizzo di psicofarmaci e ansiolitici.
La tiroide è una ghiandola posizionata nel collo che produce l’ormone T3 e il T4: questi ormoni regolano temperatura corporea, battito cardiaco e le funzioni cognitive dell’individuo. I problemi che nascono dalla tiroide possono essere ipertiroidismo, quando la ghiandola funziona al di sopra del quantitativo necessario, e l’ipotiroidismo, nel caso di una tiroide meno efficiente e più lenta.
Nel caso dell’ ipertiroidismo ci si può trovare di fronte a tachicardia, perdita di peso, sudorazione eccessiva e ansia, fino a sperimentare la dolorosa circostanza dell’attacco di panico. La depressione e il non riuscire a sentirsi se stessi sono due costanti piuttosto onnipresenti in chi ha problemi alla tiroide. Prendere psicofarmaci e antidepressivi sembra una soluzione efficace, ma siamo certi che lo sia realmente?
Da alcuni studi recenti, emerge che anche i disturbi della sfera emotiva causati dal malfunzionamento della tiroide possono essere trattati con ormoni tiroidei. Gli ormoni tiroidei, però, possono stressare il cuore, e per alcuni c’è addirittura un’esposizione più consistente al rischio di Alzheimer e ad altre forme di demenza. In molti casi invece la terapia tramite ormoni tiroidei ha visto la riduzione netta dei disturbi emotivi con sintomi molto simili all’ansia. L’ansia può essere anche sintomo di ipotiroidismo o ipertiroidismo, problemi che si possono scoprire solo grazie ad analisi del sangue specifiche.
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