Certo non a torto qualcuno afferma che il nostro peggior nemico è in noi stessi, ed è per questo che consiglio a tutti e anche a me stesso( repetita iuvant ) di esercitare una comunicazione efficace con la nostra parte più profonda.
Quello che vediamo all’esterno: il nostro comportamento, le nostre abitudini, sono solo la punta dell’ icebeerg, un riflesso di tutto quello che ci turbina all’interno.
Riconoscere questo è già un passo avanti, ma quello che ci serve è imparare a comunicare efficacemente con se stessi.
Comunicare è un termine che si usa quando si intende dire qualcosa a qualcuno, che per’altro non deve essere per forza detta, la comunicazione infatti avviene con le espressioni del viso , con i gesti e anche con la postura del corpo.
E questo è vero per quanto riguarda la comunicazione efficace nella nostra vita sociale: ovvero creare un tipo di comunicazione che sia in grado di assicurarci di essere capiti, questo concetto sembra contraddittorio, ma molti di noi dicono cose che non vengono recepite nel modo giusto( non come si vorrebbe!).
Quando ci troviamo a comunicare con la nostra parte profonda, che tu la chiami inconscio, quello che bisogna ricordarsi è che essa parte di noi ed è più semplice di quello che crediamo.
Come per la comunicazione efficace utilizzabile nella società le regole sono semplici.
Per prima cosa bisogna essere semplici, e avere ben chiaro cosa vogliamo trasmettere, e nel caso del dialogo interno capire quali sono i nostri conflitti interni, che ci impediscono di essere chiari e trasparenti con noi stessi.
Comunicazione efficace con te stesso ecco 2 metodi.
Comunicare in modo efficace con la nostra parte profonda, quella che rispecchia paure incertezze ma anche doti e grande coraggio è un lavoro da coltivare, ma un lavoro che riserva grande soddisfazioni .
Il primo metodo è quello del bambino interiore.
Dentro di noi esiste un bambino, una parte che continua a vivere apparentemente avvolto in una matrice olografica, esso è lo specchio delle emozioni e delle convinzioni che continuano a vivere celati nell’adulto.
Può continuare a vivere la nostra infanzia difficile, trasmettendo paure e convinzioni errate, quello che dobbiamo fare è ricominciare a parlarci, stabilendo una comunicazione efficace che riesca a farlo sentire amato protetto e accettato.
Tutto quello che serve è trovare modi migliori di comunicare abilità da migliorare, senza ritenerle sbagliate o addirittura difetti. Parlando con il bambino interiore che risiede in noi possiamo avere risposte impensabili, cose che ci sono sempre state davanti, ma che per qualche motivo non abbiamo mai visto: o voluto vedere.
Mi rendo conto che se non lo hai mai fatto puoi sentirti a dir poco strano, e pensa all’idea di farlo: alcune persone sentono un dolore interno, una vergogna una frustrazione e lasciano perdere, ma quello è il segnale che devi iniziare a farlo con maggiore forza.
Mettiti in un luogo tranquillo, e comincia a chiamare il tuo bimbo interiore, ricordati sempre che la tua deve essere una comunicazione efficace , quindi pensa che parli con un bambino: in genere ci viene in mente una domanda o un termine ma subito la mente logica lo modifica, come se qualcuno dovesse sentirci.
In questi casi la spontaneità è il veicolo migliore la comunicazione efficace per eccellenza.
Chiedigli prima di tutto PERDONO per non averlo considerato per tutto questo tempo,
Digli che lo ami, e che se non sei in grado di farlo puoi riuscirci con il suo aiuto, digli che vuoi sapere come sta, e di cosa ha bisogno e che qualsiasi cosa accada tu ci sei e SARAI SEMPRE CON LUI.
Prima di giudicare quanto detto prova a farlo, e ti accorgerai delle immense sensazioni contrastanti che proverai.
Faccia a faccia, l’inversione dei ruoli.
Questa esperienza è molto particolare, e richiede di crearsi uno spazio molto tranquillo e calmo durante la giornata.
Si tratta di sedersi su una sedia e di porre una seconda sedia difronte:su essa mettere un cuscino, un orsacchiotto o qualsiasi cosa possa rappresentare il tuo interlocutore.
Alcune persone lo fanno semplicemente visualizzando l’interlocutore, ma usando un fac-simile risulta piu semplice.
Giunti a questo punto si tratta di aprirsi completamente a questo dialogo: parlate apertamente al bimbo interiore creando una comunicazione efficace e intensa.
Aprirsi significa essere sinceri e fare uscire tutto quello che volete dire, nel momento in cui deve essere fatto. Le obbiezzioni interne a questo tipo di comunicazione si fanno sentire subito, è chiaro che si tratta del giudizio degli altri o per meglio dire la paura del giudizio.
Anche se siamo soli ci sentiamo sotto esame, come se qualcuno ci spia e giudica quello che facciamo; ma non è così si tratta ovviamente di una nostra costruzione mentale.
Sentirsi liberi è il primo esercizio da fare, comunicare al totem che abbiamo difronte ogni nostra domanda, perplessità paura: questo può essere fatto con dolcezza, piangendo o urlando, il modo che ti senti di usare è quello giusto.
Non esiste un modo giusto di fare domande, inizia questo strano modo di comunicare parlando del tempo o di quello che vuoi, con domande semplici e scontate, per iniziare a rompere il ghiaccio.
Vedrai che dopo poco le domande o le affermazioni imporatnti vengono a galla, rimarrai stupito di quello che può emergere dal profondo di te.
All’inizio puoi scusarti con il tuo bambino interiore, del fatto che per molto tempo non lo hai considerato e non hai avuto con lui una comunicazione efficace; poi chiedigli come ti vede e cosa vorrebbe tu facessi.
Oppure chiedi come si sente e quali sono i suoi sentimenti : fai attenzione alla prima frase o immagine che ti viene in mente, non la processare coscentemente accettala, le sue risposte sono le tue risposte quelle che conosci inconsciamente ma che a volte non hai voglia o coraggio di ascoltare.
Qiuando ritieni di aver fatto le tue domande , sistemati nell’altra sedia e poniti dal punto di vista del bambino interiore rivolgiti le domande che un te bambino avrebbe chiesto al te adulto.
Tu rispetto a lui hai il vantaggio di conoscere il futuro, per cui puoi rassicurarlo in questo senso.
Osservati e smonta le storie della tua mente.
Per perseguire la migliore comunicazione efficace con la tua mente al fine di migliorarti ecco un’altro suggerimento, se vuoi è una tecnica o processo, il modo di chiamarlo è ininfluente.
Essere sinceri e concreti con noi stessi è fondamentale, alla base di tutto, che tu lo creda oppure no, anche dell’ansia e delle sensazioni che devastano le nostre vite: inferiorità impotenza ecc, esiste un concetto: Tu non sei quello che la tua mente ti dice.
Ogni tecnica che puoi trovare ha solo lo scopo di risvegliare la vertà in te, su quello che sei, ti ricordi il film Karatè Kid , per farti un esempio le tecniche sono come il famoso “metti la cera togli la cera” un gesto meccanico che non c’entra nulla con il combattimento (come alcune tecniche sembrano buffe e non entrarci nulla con il migliorare l’autostima o abbassare l’ansia), ma poi se osservato e soprattutto praticato era un vero allenamento.
La ripetizione è la base dell’apprendimento, essa è una comunicazione efficace con il tuo essere e la tua parte più profonda, come le abitudini hanno scavato in te dei pensieri e convinzioni nello stesso modo con la ripetizione nuove abitudini prendono il sopravvento sulle vecchie.
La tecnica o esercizio che ti propongo è quello di fermarti a pensare ogni volta che senti un sentimento o una frase su di te balena nella mente: pensa che è la tua mente che costruisce una nuova storia su quello che conosce in base alle esperienze e a quello che gli altri dicono di te.
Ogni volta che ti senti perso e sfiduciato comincia a respirare lentamente e concentrati sul tuo respiro, poi immagina quel problema o quella idea come un palloncino che tieni in mano, il colore non importa può essere rosso giallo o verde, lo tieni per un esile filo e quando ti senti pronto liberalo: ma devi essere coscente che quando lo lasci andare non avrai più nulla a che vedere con il problema il pensiero o la situazione, è una tua convinzione esserne coinvolto, vedi cosa fai, se riesci a lasciarlo andare o esiti.
Per farti un esempio, e questa potrebbe essere anche una obbiezione : Se ti arrivano da pagare 10.000 euro di multa da versare entro 30 giorni e non li hai come puoi lasciare andare?
Pensa, scomponi il problema, devi pagare questi soldi e non li hai, tua moglie ti rimprovera per questo, i tuoi amici ti compiangono o ti deridono, ma se ci pensi , è accaduto per scelte solo scelte, puoi dire che ti hanno ingannato, che non potevi che non ti hanno permesso di pensarci, ma ricorda che devi essere onesto, liberati del fardello delle scuse e riconosci la tua piena e consapevole responsabilità, poi fai l’esercizio e vedrai che sarai leggero e penserai lucidamente aprendo la strada all’intuizione che risolve i problemi.
Le scuse, la voglia di nascondere e di non accettare la responsabilità e quello che in prima istanza non ti permette di essere leggero e di affrontare ogni situazione nel modo adatto.
Quello che ho fatto è solo un esempio, e qualcuno potrà dire “si grazie, ma non mi hai detto come pagare 10.000 euro?”, soffermati e pensa perchè li hai da pagare, se tu avessi voluto pagarli non li avresti mai contratti, e allora è giusto chiedersi perchè io ho voluto avere 10.000 euro da pagare? Da cosa dovrebbero liberarmi? Come nella storia della mia mente questo dovrebbe essere una soluzione?
Una comunicazione efficace con noi stessi è la strada per il vero miracolo, e l’equazione è :
ammissione->Accettazione->comprensione->rilascio->soluzione.
Ciao un abbraccio stritolevole A. 🙂