Depressione: Introduzione e significato

Cominciamo prendendo in esame la depressione secondo un’ottica non prettamente tecnica, comprensibile anche ai lettori privi di familiarità con questo problema, ma comunque abbastanza chiarificatrice e rispettosa del patrimonio scientifico e delle esperienze cliniche registrate fino ad oggi .

 

La depressione viene affrontata diversamente da molte altri malesseri di matrice mentale, e sembra esserci un maggior consenso da parte della comunità scientifica internazionale nel sostegno della farmaco terapia a differenza di altri come ad esempio quello delle ipotesi casuali.

 

depressioneL’intenzione con cui sarà affrontato questo tema non è tanto quella di convincere sulla necessità di convincere ed incentivare il trattamento farmacologico della depressione, quanto piuttosto di stimolare il lettore a maturare una maggiore curiosità scientifica ed un  forte senso critico nei confronti dei punti di vista presenti in pubblicazioni, trasmissioni televisive scientifiche e altri canali di divulgazione. In questo campo si tende sempre ad essere troppo dogmatici, eccessivamente semplicistici, talora fuorvianti rispetto allo stato delle conoscenze attuali.

Dal momento che questo sito si rivolge prevalentemente ad un pubblico eterogeneo e sprovvisto di nozioni mediche approfondite, prima di affrontare il tema specifico del trattamento farmacologico, è bene chiarire alcuni aspetti preliminari relativi alla definizione e alla classificazione della depressione.

 

 

 Depressione: Chiarimenti necessari

Questo chiarimento risulta necessario soprattutto per sottolineare l’eterogeneità della depressione per quanto riguarda: la gravità della sintomatologia attraverso cui una condizione depressiva può esprimersi, le possibili cause scatenanti (biologiche, psicologiche, socio ambientali,ecc) e le condizioni esistenziali di base sulla quale si inserisce la depressione, il suo decorso e la relativa prognosi (remissione parziale, completa, ecc.)

La stessa risposta dei farmaci antidepressivi che, come vedremo meglio in seguito, è fortemente dipendente da alcune delle suddette variabili.

Non affronteremo invece gli aspetti che riguardano la modalità della terapia farmacologica, quindi la scelta del farmaco, i dosaggi, la durata ecc. Per queste e altre informazioni più specifiche come il rapporto tra benefici e rischi dei diversi farmaci antidepressivi si rimanda a siti e pubblicazioni più prettamente mediche.

 

La depressione: disagio emotivo o malattia affettiva?

 

Quando una persona si sente triste, infelice, sottotono, si definisce comunemente “depressa”, ma questo non equivale ad “avere una depressione”, sopratutto  per le possibili implicazione terapeutiche che ne conseguono. È importante dunque poter distinguere una condizione di tristezza che può colpire tutti, seppur con diversi livelli di intensità, in determinati momenti della vita, in seguito eventi spiacevoli, rispetto a quella che è la depressione vera e propria o un episodio depressivo, il quale si configura come un vero e proprio disturbo della sfera affettiva e che può manifestarsi sotto forma di quadri clinici.

Tale distinzione in realtà non è sempre facile dal momento che in molti casi i confini tra disagio emotivo e stato di malattia non sono sempre così netti. Ad esempio, una persona colpita da una perdita importante (lutto) può manifestare tristezza, depressione, abbassamento dell’umore e altri sintomi depressivi. In tal caso i sintomi rappresentano una risposta naturale fisiologica alla sofferenza causata dalla perdita subita.

Se questa reazione persiste nel tempo, per diversi mesi tende ad aggravarsi e determina una notevole compromissione dell’attività sociale, allora si può parlare di un disturbo depressivo (patologico) che, di conseguenza, necessita di essere curato utilizzando tutte le strategie terapeutiche disponibili e dotate di comprovata efficacia, stabilendo quella che più si adatta al paziente.

La cura diventa necessaria  quando l’individuo non è più in grado di fronteggiare e superare autonomamente l’evento o gli eventi scatenanti, perciò è  bene valutare accuratamente anche se e e fino a che punto un episodio depressivo può essere considerato parte di una condizione patologica o viceversa una reazione fisiologica di adattamento, poiché questa valutazione porta con sé importanti implicazioni terapeutiche.

Qui sono riportati i sintomi tipici di un episodio depressivo, i criteri con i quali può essere valutato secondo l’indicazione dell’organizzazione mondiale della sanità, identificando la gravità dell’episodio stesso:

umore depresso (tristezza, perdita degli interessi,apatia, perdita di energia e astenia)

riduzione dell’attenzione /della concentrazione

riduzione dell’autostima 

sensi di colpa e di inutilità

visione pessimistica del futuro

insonnia o  l’opposto, ipersonnia

-diminuzione/perdita dell’appetito

– idee e comportamenti autolesionisti

 

Per approfondire l’argomento e conoscere più dettagli in merito potete continuare la lettura attraverso altri articoli correlati sull’ansia e tecniche efficaci consigliate.

 

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